La testata giornalistica regionale del Piemonte ci ha informato il 9 marzo che il tribunale di Torino ha assolto 18 anarchici; sono quelli che occuparono la ex casa cantoniera di Oulx, in Alta Valle Susa. Il tribunale ha considerato la lieve entità del fatto e il soccorso dato ai migranti. Così si esprime il giudice: gli accusati svolsero “una innegabile funzione di supporto” nel sostegno dei migranti in difficoltà in Val Susa. Gli anarchici sotto processo, dopo aver occupato la ex casa cantoniera, la trasformarono in un punto di accoglienza dei migranti diretti verso il confine francese.
Parlando di quella esperienza e della situazione in montagna così si esprime Maria Matteo su Umanità Nova del 21 ottobre 2021: “Ogni giorno decine di migranti provano a passare, rischiando la vita nella neve, spesso senza abiti e scarpe adatti, senza conoscere la montagna, le condizioni meteo, il pericolo di valanghe. Tanti vengono respinti più e più volte. I gendarmi che li pescano lungo la strada li caricano sulle camionette e li lasciano al di là del confine, anche in piena notte quando il freddo morde le carni.
Lungo questi confini, oltre ai cani, ai manganelli, ai militari ci sono solidali disposti a mettersi di mezzo, a lottare per disinnescare il dispositivo della frontiera. In alta Val Susa da tre anni è stata tessuta una fitta rete di solidarietà attiva. Prima nel sottochiesa di Claviere, poi nella casa cantoniera di Oulx sono stati aperti due rifugi autogestiti, dove la gente di passaggio ha trovato accoglienza, informazioni, scarpe, cibo, possibilità di decidere in autonomia il proprio percorso. Entrambi i rifugi sono stati sgomberati. Le successive occupazioni sono durate pochi giorni: la polizia è intervenuta subito. Numerosi compagni e compagne in lotta contro le frontiere sono stati colpiti da limitazioni della libertà, denunce e processi. Il Questore di Torino De Matteis è stato premiato per il lavoro svolto ed è stato promosso Direttore centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere. Il valico del Monginevro è segnato dai corpi dei migranti che, a volte, in primavera affiorano dalle nevi. I morti sarebbero stati tanti di più se non ci fosse stato chi si è messo di mezzo, anche a costo delle propria libertà, per cercare di cancellare quel confine che uccide e respinge.”
La sentenza dice quello che il movimento anarchico dice da sempre. Nella società del dominio praticare la solidarietà è sovversione; la legalità è atroce, disumana, assassina.
È una riflessione che la vicenda di Alfredo Cospito purtroppo conferma.
Tiziano Antonelli